
Socializzazione – perché da un gattino venga fuori un compagno di vita.
La socializzazione, per noi, non è un punto da spuntare su una lista tipo “Cose da fare prima di diventare un vero gatto”.
No, è una filosofia. Una cosa seria. Anzi, serissima.
Perché nei primi giorni succede la magia: il mondo si apre. Si apre con odori, voci, carezze… e sì, anche con il brrrrr dell’aspirapolvere!
E proprio lì, quando altri si mettono i tappi alle orecchie, entriamo in scena noi — con pazienza, coccole e un sorriso largo così.
I nostri micetti crescono in una vera casa viva.
C’è chi suona Mozart, chi canta (forse troppo) sotto la doccia, e chi sbatte porte con la stessa frequenza con cui respira.
Ci sono bambini, altre gatte, e ogni tanto un cane che si autoinvita a cena.
E i piccoli imparano:
il mondo fa rumore, a volte è un po’ pazzo…
ma se qualcuno ti ama — non c’è nulla da temere.
Ma attenzione: il bello inizia quando il micetto arriva da voi.
Altro che “vissero felici e contenti”! Lì parte il film.
E noi? Noi restiamo con voi per le scene migliori:
– Come presentare il nuovo arrivato al vecchio re della casa senza finire in uno spaghetti-western.
– Come portare il gatto a fare due passi in giardino, con pettorina, senza che i vicini pensino che siete voi a portare a spasso il felino (spoiler: lo siete!).
– Come sopravvivere alla prima gita in macchina senza sentire miagolii che sembrano lamentele da operetta drammatica.
Perché, diciamolo chiaro:
anche il pedigree più blasonato non serve a niente se alla vista dell’aspirapolvere il gatto si arrampica sulla tenda gridando “AIUTO!”
Invece un carattere tranquillo, fiducioso, educato — quello sì che è un’eredità!
E questo è il nostro orgoglio. Il nostro regalo.
Perché quando, a fine giornata, vi si accoccola in braccio una creatura non solo bella, ma anche piena di fiducia…
noi sappiamo di aver fatto qualcosa di buono.
Anzi — forse pure un po’ di geniale.
